Il fiume non è più ghiacciato...

La slitta della Strega Bianca seguiva veloce il suo percorso, mentre il panorama non accennava a cambiamento. Era tutto ancora coperto di neve. Le renne procedevano spedite e tutta quella neve gelava i piedi e le mani.
La Strega non ci faceva caso: la sua accogliente pelliccia la riscaldava e non le faceva avvertire la pungente temperatura.
Non aveva pensato a Edmund accovacciato ai suoi piedi; non c'era molta differenza se fosse morto lì o più tardi, dopotutto.

Aveva freddo ed era affamato, alla Strega Bianca poco importava, gli aveva dato un misero pezzo di pane secco che fu obbligato a mangiare. Si trovavano sulla slitta di quella megera che correva veloce lungo la strada, non badò troppo al panorama in pochi minuti fu ricoperto di neve, più se la toglieva di dosso più veniva sommerso. Si arrese, bagnato fradicio e stanco. Ormai capiva che tutte le cose che gli aveva promesso la strega erano menzogne. Desiderava essere ancora con Peter e gli altri, ma più di tutto che si trattasse solo di un sogno.

Proseguirono la loro corsa, quando la Strega sentì un ululato provenore da poco più avanti.
Il nano alla guida incitò le renne ad accelerare il loro passo e in pochi minuti raggiunsero una zona dove lo strato di neve si era assottigliato.
Le renne cominciarono ad arrancare, visto che il suolo non aiutava il traino.
La Strega si guardò intorno e per un secondo si potè notare un fulmine di preoccupazione nei suoi occhi. Si guardò intorno: l'arrivo dei ragazzini aveva un effetto ben più grave di quello che si era aspettata.
Quando furono in vista del Grande Fiume, la neve si era ridotta a qualche sporadica chiazza sull'erba.

Si sentì un ululato, il nano incitò le renne ma pochi minuti dopo rallentarono, un po' troppo. Si accorse che la neve che gli arrivava in faccia non era più tanto bianca, era fradica e non era nemmeno più tanto fredda. La slitta fu sempre più frequente a sbalzi che sembravano fossero prodotti da dei sassi. Sentì uno strano rumore in lontananza, era circondato. Ma cos'era? L'aveva già sentito, si! Si! Era il rumore di cento e più ruscelli, dell'acqua che scorreva e poi...ecco il suono delle cascate. Guardò in alto ed un blocco di neve cadde da un albero, era la prima volta che vedeva un abete di Narnia senza il suo manto bianco. Non erano più circondati da neve ma da bellissimi prati e boschi, e davanti a loro si parava un grande fiume. Osservò la Strega Bianca e vide una certa preoccupazione in lei, un piccolo sorriso gli nacque sulle labbra, ma morì presto, prima che lei lo potesse vedere.

Alt! urlò la Strega quando furono sulla riva della cascata.
Scese dalla slitta, senza preoccuparsi di Edmund, e si affacciò per osservare il grande corso d'acqua: neanche una briciola di ghiaccio.
Poi il suo sguardo si spostò da un ramo all'altro degli alberi che la circondavano: erano in fiore.
Non sopportava tutto quel calore e quella calma. si guardò ancora intorno, furiosa.
Il nano che osservava anche lui la scena, scese dalla slitta e si diresse verso la Regina.
Mia signora disse. La slitta non può proseguire senza neve.
La Strega gli lanciò un'occhiata gelida e rispose a denti stretti: Non mi importa che non ci sia neve! La slitta deve proseguire.
Poi si rivolse ad Edmund, degnandolo di attenzione per la prima volta: Tu! Scendi e sgranchisciti le gambe. Ma ti avverto: non provare a fuggire o te ne pentirai amaramente. Ormai aveva smesso di parlargli in tono gentile da molto tempo.

Si alzò, era completamente rigido, ma poco a poco il magnifico tepore lo sciolse. Non osò allontanarsi troppo, pensando a cio che la strega avrebbe fatto se lui fosse scappato. Osservò il nano cercare di spostare la slitta caduta in una grande pozzanghera. Non osò girasri verso la Strega Bianca, si avvicinò all'nano e lo aiutò di malavoglia. Peter e le sue sorelle l'avrebbero salvato? In un attimo di disperazione solamente una possibilità gli balzò in mente: NO. La scagliò via e non osò pensarci.

Si sentì ancora un ululato. Poco dopo furono raggiunti da un gruppo di quattro lupi. Al loro comando c'era ancora Maugrim che, rivolgendosi alla Strega in tono di scusa, disse: Altezza, abbiamo perso le traccie dei fuggitivi, ma vi promettiamo che li ritroveremo in fretta.
La Strega non rispose, continuò a fissarlo con sguardo distaccato.
In compenso riprese il lupo. Abbiamo catturato un vostro nemico. Stava incitanto gli abitanti ad allearsi con Aslan.
La Strega spostò lo sguardo sul prigioniero. Era una volpe rossa; la sua pelliccia sembrava molto morbida.
Dove sono gli umani? chiese.
Perdonatemi, Maestà rispose la volpe.
Non cado in questo tipo di trappole... cominciò la Strega.
Ma la volpe la interruppe dicendo: Veramente non mi stavo riferendo a voi. Detto questo si volse verso Edmund.

Aslan, al sol pronunciare quel nome Edmund fu confortato. Sfortunatamente una volpe era stata catturata. "Perdonatemi, Maestà" Sentendo questo pensò che forse l'animale non era poi molto devoto ad Aslan. Ma non sapete quanta sorpresa, sicuramente molto più della regina, quando la volpe si girò verso Edmund.
- Io? -
Chiese, una grande paura l'assalì: cosa avrebbe fatto la Strega? Poteva benissimo ucciderlo in quello stesso istante.

In realtà la Strega non se la prese con lui. Scoccò la volpe un'occhiata alla volpe che faceva paura.
Dove sono andati? chiese puntandogli la bacchetta contro. Sperava di riuscire ad avere un'idea più precisa di dove andare.
La volpe non rispose. Degludì.
Visto che non sai niente... Alzò lo scettro pronta a colpire.

Edmund osservò la scena, gli occhi gli si spalancarono.
- NO! No, vi prego! -
Ma era troppo tardi e con un gesto fulmineo della bacchetta seguito da un flash davanti a lui si ritrovò solo la statua della volpe. Una lacrima gli scese dal volto.

Allora potrai dirmelo tu dove sono continuò la Strega distogliendo lo sguardo dalla statua. Dove erano diretti?